ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA LA QUESTIONE DI PREGIUDIZIALITÀ EX ART. 267 TFUE SUL LIMITE DI ETÀ IMPOSTO PER LA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO DA COMMISSARIO DELLA POLIZIA DI STATO

Il commento a cura dell’Avv. Giuseppe Imbergamo e del Dott. Francisco Sandomenico

 

Il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 3272 del 23 aprile 2021, ha sollevato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea questione di pregiudizialità concernente le norme nazionali che prevedono un limite di età pari a trent’anni per la partecipazione ad una selezione per posti di commissario della carriera dei funzionari della Polizia di Stato.

In accoglimento dei motivi di possibile contrasto tra la normativa interna e quella euro-unionale segnalati dall’appellante, assistito da un team guidato dal Founding Partner Pierluigi Piselli e composto da Alessandro Bonanni e Alessio Cicchinelli, il Consiglio di Stato ritiene che la normativa interna concernente i requisiti di ammissione al concorso da commissario della Polizia di Stato possa produrre una discriminazione in base all’età ai sensi dell’art. 2 della direttiva 2000/78/CE, non giustificata ai sensi dei successivi articoli 4 e 6 di essa, anche rispetto a quanto affermato dal Giudice europeo nei precedenti casi Sorondo (C-258/15) e Perez (C-416/13).

Le norme analizzate, secondo le motivazioni espresse dal Consiglio di Stato, paiono contrastare altresì con il principio di proporzionalità, in quanto la previsione del bando sulla necessità di superare prove di efficienza fisica dovrebbe comunque essere considerata sufficiente a garantire la possibilità di espletare il servizio con le modalità richieste da esso.

Nello stesso senso, la previsione del comma 4 dell’art. 3 del decreto n. 334/00, ovvero la riserva al personale già in servizio di età però superiore, consentirebbe di affermare che un’età iniziale di 40 anni non è in assoluto incompatibile con le funzioni del commissario.

Infine, l’età pensionabile fissata a 61 anni assicurerebbe comunque un congruo periodo di servizio prima del collocamento a riposo anche a chi incominciasse la propria carriera dopo i 30 anni.

Alla stregua delle precedenti motivazioni, l’ordinanza in oggetto invita la Corte di Giustizia dell’Unione europea a pronunciarsi sul seguente quesito: “se la direttiva 2000/78/CE del Consiglio del 27 novembre 2000, l’art. 3 del TUE, l’art. 10, TFUE e l’art. 21 della Carte dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea vadano interpretati nel senso di ostare alla normativa nazionale contenuta nel d.lgs. n. 334/00 e ss. mm. e ii. e nelle fonti di rango secondario adottate dal Ministero dell’interno, la quale prevede un limite di età pari a trent’anni nella partecipazione ad una selezione per posti di commissario della carriera dei funzionari della Polizia di Stato”.

 

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