ANAC: NUOVE LINEE GUIDA SU QUALIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI

L’approfondimento a cura dell’Avv. Giuseppe Imbergamo e della Dott.ssa Tania Rea

 

Con la delibera n. 141 del 30 marzo 2022, l’ANAC ha approvato le Linee guida per la riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza di cui all’art. 38 del Codice dei contratti pubblici, in virtù del Protocollo d’intesa sottoscritto il 17 dicembre 2021 tra l’Autorità stessa e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, adottato al fine di dare esecuzione a uno dei sotto-obiettivi (IV) indicati nella misura M1C1-71 – Riforma 1.10, recante “Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni” del PNRR.

La qualificazione delle stazioni appaltanti svolge, infatti, una funzione essenziale nel quadro delle riforme previste dal PNRR, il quale riconosce l’importanza di tale sistema per una crescita economica e sociale integrata, nonché per la realizzazione di un mercato improntato alla massima concorrenza e per l’offerta di servizi di qualità.

La finalità di tale misura è evidente: si vuole arginare sia l’eccessiva frammentazione, favorendo l’aggregazione della domanda, sia i deficit organizzativi e di professionalità che caratterizzano l’attuale panorama italiano delle stazioni appaltanti che, oltre a produrre inefficienze e sprechi di risorse pubbliche, possono favorire il proliferare di fenomeni corruttivi.

Con il Protocollo è stato confermato il ruolo di controllo dell’Autorità, chiamata ad effettuare un monitoraggio e uno screening immediato del sistema di qualificazione a fasi progressive al fine di consentire la definitiva attuazione della riforma della disciplina dei contratti pubblici.

Le suddette Linee guida costituiscono un atto avente natura non vincolante, ma rappresentano comunque una prima attuazione del suddetto Protocollo, in particolare delle previsioni contenute agli articoli 4 e 6.

Infatti, le stesse prevedono l’articolazione di un sistema di qualificazione per fasi basato su un cronoprogramma ispirato a un processo graduale, al fine di non compromettere l’attività delle pubbliche amministrazioni.

Nel merito, queste prime Linee guida individuano i pesi attribuiti a ciascun requisito di base, in seguito verranno definite le modalità per l’attribuzione dei punteggi relativi a ciascun requisito grazie alle informazioni provenienti dai dati raccolti dalle stazioni appaltanti e dalla consultazione pubblica con gli stakeholders. Anche i pesi potranno essere riconsiderati a seguito delle suddette attività.

La ratio sta nel fondare il sistema di qualificazione sulla base di dati oggettivi, evitando la realizzazione di un sistema “asettico” che non tenga conto dei diversi ambiti territoriali e delle caratteristiche del contesto in cui operano le stazioni appaltanti.

Le Linee guida in esame sono articolate in tre parti.

Nella prima parte sono individuati i requisiti necessari per l’implementazione futura del sistema di qualificazione, declinando il contenuto dei requisiti base di cui all’articolo 38, comma 4, lettera a) del Codice. In particolare, vengono individuati i tre possibili livelli di qualificazione con i relativi limiti quantitativi per la fase dell’affidamento e un solo livello per la fase dell’esecuzione. 

La scelta di prevedere un solo livello per l’esecuzione, che è sicuramente di più agevole accesso, dipende dall’esigenza di garantire a tutte le stazioni appaltanti la possibilità di dare seguito ai contratti aggiudicati.

Nella seconda, invece, sono individuate le modalità operative per l’attuazione a fasi progressive del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza da porre alla base del nuovo sistema di qualificazione, differenziando quelli relativi alle procedure di appalto e di concessione degli affidamenti di lavori da quelli di forniture e servizi. Nell’ambito di ciascuna categoria di procedure sono distinti i requisiti per l’affidamento da quelli per l’esecuzione.

Infine, nell’ultima parte vengono individuati i dati necessari per dimostrare il possesso dei requisiti di base e premianti, alcuni dei quali già acquisiti dall’Autorità tramite l’anagrafe unica delle stazioni appaltanti (AUSA) o la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), oppure acquisibili dall’Autorità tramite il collegamento con banche dati detenute da altre amministrazioni o attraverso dichiarazioni rese dalle stazioni appaltanti.

La completa e tempestiva comunicazione dei dati all’ANAC, da parte delle stazioni appaltanti, viene quindi in rilievo come attività fondamentale ai fini dell’avvio e della buona riuscita del sistema di (ri)qualificazione delle stazioni appaltanti. 

A partire dal 23 maggio 2022, l’Autorità inizierà ad analizzare e elaborare tutti i dati comunicati, per adottare la relazione trimestrale prevista entro giugno 2022 e individuare i punteggi attribuibili alle stazioni appaltanti. In seguito, la stessa individuerà le soglie di accesso ai differenti livelli di qualificazione per la fase dell’affidamento e l’accesso all’unico livello di qualificazione per la fase dell’esecuzione. 

All’esito dell’attività di qualificazione si innesterà l’operatività del nuovo Codice dei Contratti, di cui al momento si attende la pubblicazione del disegno di legge delega.

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