ENTI LOCALI E SERVIZI DIGITALI AI CITTADINI: NUOVA PROROGA PER I CONTRIBUTI PNRR
ENTI LOCALI E SERVIZI DIGITALI AI CITTADINI: NUOVA PROROGA PER I CONTRIBUTI PNRR
Approfondimento a cura dell’Avv. Sara Lepidi
Nuova proroga per le PA locali in tema di richiesta dei contribuiti PNRR 1.2, finalizzati alla migrazione al cloud: il Dipartimento per la trasformazione digitale ha fissato due nuovi termini – 27 novembre 2022 e 12 gennaio 2023 – per ricevere ulteriori istanze di finanziamento e permettere ai Comuni di accedere ai fondi per l’acquisto degli applicativi e dei servizi.
Cosa prevede il bando 1.2 del PNRR?
Il bando 1.2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, denominato “Abilitazione e facilitazione migrazione
al cloud”, mira ad incentivare la migrazione delle basi dati e dei servizi dei Comuni al cloud.
Lo stanziamento complessivo per questo avviso è di 500 milioni di euro – di cui il 40% è riservato ai Comuni del Mezzogiorno – rivolti ad una platea potenziale di 7.904 Comuni; il 25 luglio è stato peraltro pubblicato un nuovo avviso che ha stanziato ulteriori 215 milioni di euro.
L’abilitazione al cloud delle Pubbliche Amministrazioni locali è un tassello fondamentale della Missione 1 del PNRR, focalizzata sulla digitalizzazione della PA, e della “Strategia Cloud Italia”, elaborata dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
L’obiettivo dei finanziamenti PNRR
Nello specifico, tali finanziamenti sono destinati:
– all’implementazione dell’utilizzo delle identità SPID/CIE;
– allo sviluppo delle piattaforme per offrire ai cittadini i servizi in modalità digitale, per implementare
l’utilizzo di pagoPA e la app IO;
– al passaggio in cloud dei software e delle basi dati;
– allo sviluppo delle interfacce tra i software gestionali e la Piattaforma nazionale delle notifiche e al
rinnovamento dei siti Internet.
Come candidarsi
Le candidature vanno inoltrate sulla piattaforma PA digitale 2026, accedendo tramite SPID o CIE.
Per partecipare all’avviso 1.2, i Comuni devono:
– predisporre un piano di migrazione, comprensivo di un certo numero di servizi, proporzionale al
numero di abitanti del Comune;
– indicare la modalità con cui si intende effettuare la migrazione.
Vi sono infatti due possibilità: trasferire la propria infrastruttura informatica già esistente sul cloud, oppure
aggiornare in sicurezza gli applicativi, ad esempio sostituendo i propri software con soluzioni native in
cloud, come quelle erogate in SaaS (Software as a Service).