CONVEGNO – IL DECRETO CORRETTIVO ED I PROVVEDIMENTI DI ATTUAZIONE DEL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

logo (1)Ad un anno dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016 il quadro normativo non è ancora completo dei provvedimenti di attuazione. Intanto entra in vigore il decreto correttivo.

Il 20 aprile u.s., Ance Sardegna Meridionale ha fatto il punto insieme a due importanti esperti della materia: il Segretario Generale di IGI – Istituto Grandi Infrastrutture – Federico Titomanlio – ha evidenziato le modifiche al Codice dei Contratti pubblici alla luce del Decreto Correttivo, e il Managing Partner dello Studio Piselli & Partners – Gianni Marco Di Paolo – ha trattato i provvedimenti di attuazione del Codice.

L’introduzione dei lavori è stata affidata alla Dott.ssa Simona Pellegrini Presidente Sezione Costruttori Edili Confindustria Sardegna MeridionaleAnce Sardegna Meridionale.

 

In una nota stampa (fonte Chartabianca) si legge:

EDILIZIA: CODICE APPALTI, PELLEGRINI (ANCE): PER SUPERARE LA CRISI SERVONO REGOLE CERTE

“Senza una riforma della Pubblica amministrazione e della finanza pubblica né il codice degli appalti né il decreto correttivo risolveranno le difficoltà delle imprese che operano negli appalti”: lo dice al notiziario Chartabianca, Simona Pellegrini, presidente dell’Ance Meridionale, a margine del convegno in corso questa mattina nella sede della Confindustria di Cagliari sul tema “Il decreto correttivo e i provvedimenti di attuazione del codice dei contratti pubblici”. La nuova normativa interessa più di 13 mila imprese sarde. “Dal 2015 al 2016 il numero di appalti nell’Isola è crollato del 26%”, commenta Pellegrini, “ma anche peggiore è stato il risultato in termini di valore, con un -48%”. L’Ance ha lanciato un grido d’allarme al governo mostrando ancora perplessità sull’intera normativa in materia di appalti: “E’ vero che le norme da sole non possono risolvere la crisi del mercato”, aggiunge Pellegrini, “ma è anche vero che abbiamo bisogno di regole certe, in grado di combattere, attraverso i controlli, chi infrange la legge.

EDILIZIA, PELLEGRINI (ANCE): BENE RISORSE GOVERNO MA VANNO TRASFORMATE IN CANTIERI

“Le risorse stanziate dal governo per le infrastrutture vanno bene – dice al notiziario di Chartabianca, Simona Pellegrini, presidente dell’Ance Meridionale – ma si devono trasformare in cantieri altrimenti i segnali del mercato resteranno negativi. “Servono anche norme trasparenti e snelle. I numerosi provvedimenti attuativi non aiutano, si va contro la semplificazione. Anche i tempi sono troppo lunghi: “Non possiamo aspettare 12 mesi per l’aggiudicazione di un appalto è a dir poco eccessivo. Non ci sta bene nemmeno il sorteggio per le procedure negoziali. Un sorteggio non può determinare il nostro lavoro, è avvilente e mortificante”. Non manca una riflessione generale sul settore: “Il nostro mercato spesso ha conosciuto comportamenti illegittimi, ma noi questi personaggi li vogliamo fuori. Ma se non cambiamo tutti noi con un salto di qualità culturale, tutto rischia di essere inutile”

EDILIZIA: DECRETO CORRETTIVO APPALTI, TITOMANLIO (IGI): LUCI E OMBRE MA GIUDIZIO E’ POSITIVO

Il decreto correttivo sugli appalti passa sotto la lente degli esperti: “In linea di massima, diamo un giudizio positivo sul decreto correttivo. Per esempio, l’articolo 35 del codice dei contratti pubblici è stato modificato, ridefinendo le soglie sugli appalti. Un dettaglio che creava non pochi problemi alle imprese”, dice Federico Titomanlio segretario generale dell’Igi durante il convegno sul provvedimento correttivo del codice dei contratti pubblici in corso stamattina nella sede di Confindustria di Cagliari. Ci sono però questioni ancora da migliorare: “Un difetto del decreto correttivo è che non sono raccolte in una unica disposizione le norme che attengono allo stesso istituto”.

OFFERTE SOTTO SOGLIA E CONSORZI. Anche nei contratti sotto soglia ci sono novità: “Per esempio, la rotazione si applicherà sugli inviti e sugli affidamenti e non solo sugli inviti come in precedenza. La rotazione dovrà però essere adeguatamente motivata”. Un problema che si riscontra, aggiunge Titomanlio, è che sotto i 40 mila euro non si possono affidare lavori. “L’articolo 36 mi pare lo escluda chiaramente”. Tra le altre novità c’è poi lo spostamento a 5 anni i limite temporale per dimostrare i requisiti delle stazioni appaltanti, mentre anche l’articolo 47 sui consorzi stabili ha portato profonde modifiche. “Il consorzio, infatti, potrà acquisire qualificazione solo se opera direttamente”. Al contrario, l’articolo 59 sull’appalto integrato “prevede alcuni paletti ma tutto sommato non cambia”, precisa Titomanlio.

RATING FACOLTATIVO. Il rating di impresa invece non sarà più obbligatorio “ma è facoltativo e diventa una sorta di merito in più da giocarsi in fase di qualificazione”. Anche il soccorso istruttorio cambia pelle: “Non sarà più a pagamento”. Infine, “con l’introduzione della cauzione provvisoria si dà un aiuto anche alle Pmi”. Ma non solo. Cambia la possibilità di proporre il prezzo più basso, “consentito sotto i 2 milioni solo su procedure ordinarie e su progetti esecutivi”.

SUBAPPALTO. La Corte di giustizia dice che non possono essere messi limiti al subappalto.”Ma la nostra norma è in contrasto con questo pronunciamento. Oggi si può subappaltare solo il 30% dell’opera, e mi sembra che questo limite sia in contrasto con quanto stabilisce la Corte”, aggiunge Titomanlio. Insomma, Ance e esperti sono preoccupati. “Il limite del 30% dell’importo del contratto rappresenta un divieto allarmante anche secondo la Commissione europea che giudica questa limitazione in netto contrasto con le norme e la giurisprudenza della Comunità europea”, commenta Gianni Marco Di Paolo, manager e partner dello studio Piselli&Partners.

GLI ATTI ATTUATIVI. “Sotto il codice ci sono gli atti attuativi, ossia le linee guida e i decreti ministeriali, in tutto oltre 50, che a mio parere si sono dimostrati fallimentari”, lamenta Di Paolo. “Infatti, avendo oggi un decreto correttivo, alcuni atti andranno modificati per forza, e tra questi ci sono per esempio le linea guida sul sotto soglia. In questa situazione, bisogna rimboccarsi le maniche e capire come operare”. Caos sul fronte degli affidamenti sotto i 40 mila euro: “In passato era consentito l’affidamento diretto ma se adeguatamente motivato. Oggi però il decreto correttivo ha tolto la frase adeguatamente motivato, sostenendo che l’affidamento diretto è consentito senza previa consultazione di due operatori economici, ma sempre motivato. Questo non era scritto da nessuna parte, se non sulle linee guida dell’Anac. Mi sembra che dobbiamo diventare psicologi forensi per districarci in questa materia. In alcuni casi l’atto diventa legge in altri lo si stigmatizza. C’è troppa confusione”, conclude Di Paolo.

 

 

 

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