LA BLOCKCHAIN A TUTELA DEL DIRITTO D’AUTORE

L’avvento della tecnologia Blockchain ha permeato anche il mondo dell’Arte, ponendosi come strumento a garanzia dell’autenticità e del pedigree dell’opera, nonché a tutela del diritto d’autore. Sono sempre più diffuse, infatti, piattaforme digitali che, sfruttando l’affidabilità di questa tecnologia, certificano la paternità, la proprietà intellettuale e si ripropongono di suggerire nuovi modelli di sfruttamento economico dell’opera d’arte. Il Parlamento Europeo si pronuncia in merito sottolineando che, nel caso di contenuti creativi digitalizzati, la Distributed Ledger Technology permette di tracciare, gestire e rendere pubblicamente nota la proprietà intellettuale, facilitando la protezione dei diritti d’autore e dei brevetti.


Si tratta di una concreta alternativa al deposito di opera d’ingegno presso la SIAE, con un sensibile contenimento dei costi e un’accelerazione delle procedure. Ma c’è di più: con la Blockchain si rende possibile tenere traccia delle licenze e/o cessioni dei diritti, interrogabili all’esterno da case discografiche, editori e testate giornalistiche – soprattutto in caso di sublicenze e cessioni successive. Un database ragionato, inalterabile e costantemente aggiornato, potenzialmente in grado di risalire ad ogni utilizzazione del copyright, bloccandone eventuali usi illeciti o abusi.
Il panorama attuale è disseminato di suggestioni e possibilità da cogliere, in cui la Blockchain gioca -anche qui- un ruolo cruciale in termini di trasparenza e tracciabilità.

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