LO STUDIO PISELLI&PARTNERS TRA GLI STAKEHOLDER CONSULTATI DA CONSOB SU CRIPTOATTIVITA’ E TOKENIZZAZIONE
I Professionisti del Dipartimento Innovation dello Studio, coordinati dal Founding Partner Pierluigi Piselli, hanno partecipato alla consultazione aperta dalla CONSOB lo scorso mese di marzo, in tema di offerte iniziali e scambi di cripto-attività, formulando un Parere di riscontro al “Documento per la discussione” divulgato dalla Commissione al fine di promuovere un confronto pubblico proprio sulla tematica degli investimenti in criptovalute.
Le osservazioni svolte nel Parere hanno trovato l’avallo dell’Autorità di settore con riguardo ad una serie di profili rilevanti per la futura regolazione del fenomeno dell’emissione e dello scambio di valori virtuali, approfonditi nel Rapporto Finale pubblicato il 2 gennaio u.s..
In particolare la CONSOB ha precisato – condividendo quanto sostenuto in sede di consultazione – che l’inquadramento regolamentare non riguarda le operazioni di «mera tokenizzazione di diritti connessi con il trasferimento di beni mobili o immobili o parti di essi (es. diritti connessi con la proprietà di opere d’arte, immobili)». Per esse risulta infatti preferibile un approccio più elastico e liberista, che non passi necessariamente per la procedura di emissione e scambio mediante piattaforme regolamentate.
In secondo luogo, la Commissione ha accolto appieno la proposta di espungere dalla definizione di “criptoattività” il riferimento alla identificazione del titolare dei diritti relativi agli investimenti sottostanti, che attiene alla successiva fase di verifica da parte degli operatori coinvolti più che alle caratteristiche proprie del valore emesso o scambiato. La scelta della CONSOB appare condivisibile poiché – come evidenziato nel Parere reso in sede di consultazione – sarebbe arduo ipotizzare una intrinseca “capacità” del token di individuare il titolare dei diritti.
Ulteriore questione approfondita e condivisa nel Rapporto attiene l’adozione di un approccio neutro da un punto di vista tecnologico, che non precluda la possibilità che i sistemi di scambio basati su specifici modelli e tecnologie possano beneficiare del regime normativo di prossima adozione. Durante la consultazione lo Studio si era prodigato per sostenere la necessità di un approccio che non tagliasse fuori le infrastrutture decentralizzate e permissionless, incentivando così la massima apertura possibile al libero sviluppo del Fintech.