L’INTERVISTA DI GIUSEPPE MONGIELLO SU ITALIA OGGI SETTE
Il Dott. Giuseppe Mongiello, intervistato da Maria Chiara Furlò per Italia Oggi, sottolinea i cambiamenti del reato di auto-riciclaggio introdotto nel codice di procedura penale circa un anno e mezzo fa.
“In termini tecnici, il reato di auto-riciclaggio punisce il riciclaggio dell’autore del “reato presupposto”. Si tratta di un importantissimo e fondamentale passo compiuto dal nostro Paese al fine di adeguarsi alla normativa internazionale con particolare riferimento ai Paesi di area anglosassone. Nel nostro codice penale, risponde di riciclaggio chi «sostituisce o trasferisce il denaro, i beni o le utilità derivanti da delitto non colposo, ovvero compie altre operazioni in modo da ostacolare l’identificazione della sua provenienza delittuosa». In altri termini, “riciclare” indica l’attività volta ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa dei proventi di un reato, appunto, “presupposto”. Eppure proprio per il nostro codice penale, di riciclaggio non può essere chiamato a rispondere l’autore del reato presupposto. Viceversa, con l’introduzione del reato di auto-riciclaggio, in precedenza inesistente in Italia, si introduce il concetto di reato che consiste nel reimpiegare, occultando origine e utilizzo, un denaro o un bene derivante da un reato commesso in precedenza. “
Progegue poi Mongiello: “L’introduzione del concetto di auto-riciclaggio non può non vedersi in maniera molto positiva, soprattutto ove si consideri il fenomeno della criminalità organizzata: all’interno di tale contesto criminale, il cosiddetto “self laundering” rappresenta il fondamentale punto d’appoggio sul quale le associazioni mafiose e criminali costruiscono il loro potere ed il dominio sull’ economia, dato che i grandi gruppi criminali delinquono evidentemente solo nella certezza e con lo scopo di poter poi “ripulire” i proventi derivanti dalle attività delittuose. ”