LA PROPOSTA DI REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER UN QUADRO GIURIDICO COMUNE IN TEMA DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’approfondimento a cura dell’Avv. Alessio Cicchinelli e della Dott.ssa Maria Giovanna De Filippis

 

Lo scorso 21 aprile la Commissione Europea ha pubblicato la sua proposta di regolamento in materia di Intelligenza Artificiale.

Il documento persegue l’ambizioso obiettivo di fornire a livello euro-unitario un primo e comune quadro giuridico alla delicata materia dell’IA e, inserendosi all’interno della più generale strategia digitale europea, rappresenta un importante passo in avanti nella gestione dei sistemi di intelligenza artificiale.

Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati, la Commissione segue un approccio incentrato sul livello di rischio insito nell’utilizzo dei sistemi di IA, con ciò fornendo una nozione plurima di Intelligenza Artificiale, cioè strettamente legata ai suoi diversi utilizzi ed al correlato grado di rischio.

In questo senso, sono individuati sistemi di IA:

– che dovranno essere vietati in quanto implicanti un rischio inaccettabile (come quelli che manipolano il comportamento umano per aggirare il libero arbitrio degli utenti);

– che dovranno essere sottoposti ad un preciso sistema di valutazione, monitoraggio e risk management, in quanto connotati da un rischio alto (come, ad esempio, tutti i sistemi di identificazione biometrica remota);

– che dovranno essere sottoposti a specifici obblighi di trasparenza perché a rischio limitato (come i cd. chatbot);

– che sono liberamente utilizzabili perché connotati da un rischio minimo (come, ad esempio, videogiochi o filtri spam basati sull’IA).

Un aspetto di particolare interesse è rappresentato dall’introduzione di specifiche norme volte a favorire il partenariato pubblico-privato sull’intelligenza artificiale, al fine di definire, attuare e supportare la realizzazione di un piano comune di innovazione che coinvolga tutti gli Stati dell’UE.

A tal riguardo, è prevista la nascita di “centri di eccellenza per l’IA”, che avranno il precipuo compito di mettere in rete le conoscenze e i risultati ottenuti nelle ricerche condotte, in modo tale che il cammino europeo verso l’innovazione e l’uso dell’IA sia effettivamente comune.

A dare particolare forza alla proposta elaborata dalla Commissione, inoltre, è la previsione di aspre sanzioni in caso di non conformità dell’utilizzo di sistemi di IA con il futuro Regolamento. Infatti, in tali ipotesi, è prevista l’irrogazione di sanzioni per un importo fino a 30 milioni di euro o fino al 6% del fatturato globale annuo del soggetto che viola le norme regolamentari, a seconda del caso concreto.

Con questa proposta, appare chiaro l’intento della Commissione di costruire una vera e propria leadership europea nel settore, sia al fine di promuovere un’innovazione graduale e controllata del fenomeno, sia per evitare che l’implementazione dell’IA si traduca in uno strumento a vantaggio di pochi o, in ogni caso, in un modo per eludere i diritti e i valori fondamentali dell’Unione Europea.

Tale concezione inclusiva, solidale e democratica rientra nell’esigenza, oggi resa ancor più necessaria dopo l’esperienza pandemica, di rafforzare il mercato unico dell’UE, rendendo quest’ultima leader nella diffusione di un utilizzo della tecnologia a vantaggio non solo del singolo, ma anche della società tutta.

Sotto quest’ultimo aspetto, l’approccio della Commissione Europea sembra perseguito anche dal PNRR, trasmesso al Parlamento italiano lo scorso 25 aprile 2021 che, proprio in un’ottica di condivisione nell’utilizzo di sistemi di IA, prefigura il suo impiego in molteplici campi dell’attività pubblica, dalla piattaforma comune per il reclutamento nelle P.A. all’osservazione e analisi delle tendenze nell’uso degli strumenti di acquisto nell’ambito dell’e-procurement.

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