UE E DIGITALIZZAZIONE: LE NUOVE STRATEGIE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
“Oggi illustriamo la nostra ambizione di plasmare il futuro digitale dell’Europa. La strategia copre tutto, dalla cybersicurezza alle infrastrutture critiche, dall’istruzione digitale alle competenze, dalla democrazia ai media. Voglio un’Europa digitale che rifletta il meglio dell’Europa: apertura, equità, pluralismo, democrazia e sicurezza”.
Sono queste le parole pronunciate dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen in apertura dell’evento di presentazione del nuovo “pacchetto digitale” europeo, tenutosi presso la Rappresentanza Italiana della Commissione Europea lo scorso 19 febbraio. I professionisti dello Studio, coordinati dal Founding Partner Pierluigi Piselli, hanno partecipato all’importante incontro, nel corso del quale sono state esposte le future strategie che l’Europa intende adottare per l’implementazione e lo sviluppo di soluzioni digitali in grado di promuovere una società aperta dinamica e sostenibile. Secondo la Presidente, ruolo centrale nel perseguimento di tali ambiziosi obiettivi è rivestito dall’Intelligenza Artificiale (IA), la quale permetterà di creare nuove opportunità e benefici per la nostra società. Oltre all’aumento della produttività e dell’efficienza, tale tecnologia promette di consentire agli esseri umani lo sviluppo di un’intelligenza non ancora raggiunta, aprendo la porta a nuove scoperte e aiutando a risolvere alcune delle più grandi sfide del mondo: dalla cura di malattie croniche, alla previsione di epidemie o alla riduzione del tasso di mortalità negli incidenti stradali, alla lotta al cambiamento climatico o all’anticipazione delle minacce alla sicurezza informatica. Inoltre, secondo la Von der Leyen, i sistemi di IA, progettati per ricevere ed elaborare grandi quantità di dati provenienti da diverse fonti, saranno in grado, in un futuro prossimo, di autoadattarsi alle esigenze umane: “AI must serve people” ha ripetuto la Presidente. Una concetto ribadito anche dalla successiva “relatrice” Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per “Un’Europa pronta per l’era digitale”, che ha dichiarato l’intento di rendere l’IA una preziosa risorsa per il futuro dell’Europa, attraverso la creazione di un “ecosistema di eccellenza” basato sulla fiducia. Le caratteristiche dell’IA, tra cui l’opacità, la complessità, l’imprevedibilità ed il comportamento parzialmente autonomo possono infatti rendere difficile la verifica del rispetto delle norme del diritto dell’UE, comprese quelle volte a proteggere i diritti fondamentali, ostacolandone l’effettiva applicazione. In questo contesto risulta quindi essenziale analizzare se e in quale misura l’attuale quadro giuridico in materia di sicurezza e responsabilità sia ancora adeguato a proteggere gli utenti e orientare l’azione verso forme di uniformazione e certificazione dei dati utilizzati dagli algoritmi. Il volume dei dati prodotti negli ultimi anni ha infatti raggiunto livelli esorbitanti: è per questo che l’Europa sta puntando verso strategie di gestione in grado di cambiare il modo in cui essi vengono raccolti e condivisi. L’obiettivo è quello di creare un “European Data Space”, un mercato unico europeo di dati non personali per imprese, governi e amministrazioni, con norme “eque e chiare” sull’accesso e l’uso dei dati e incentivi per l’interoperabilità e lo scambio transfrontaliero.
Un progetto ambizioso quello della Commissione, che si preannuncia essere un importante fattore di coesione e crescita per tutta l’Europa.