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OPERE DI URBANIZZAZIONE A SCOMPUTO, PROCEDURE DI AFFIDAMENTO E CONTROLLI DA PARTE DI ROMA CAPITALE. LE CRITICITÀ EVIDENZIATE DALL’ANAC.

OPERE DI URBANIZZAZIONE A SCOMPUTO, PROCEDURE DI AFFIDAMENTO E CONTROLLI DA PARTE DI ROMA CAPITALE. LE CRITICITÀ EVIDENZIATE DALL’ANAC.

 

Avv. Daniele Bracci, Avv. Luca D’Agostino

 

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È notizia dello scorso 5 giugno l’avvenuta pubblicazione sul sito dell’ANAC dell’Atto del Presidente Atto del Presidente (fasc.2601.2018) relativo agli esiti del monitoraggio condotto nei confronti di Roma Capitale. L’indagine si è concentrata sul rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità nella gestione delle convenzioni urbanistiche in cui si prevede la realizzazione, da parte dei privati, di opere di urbanizzazione primaria e secondaria a scomputo. 

L’istruttoria condotta dall’Autorità ha permesso di accertare che in oltre 500 convenzioni si registrano inadempimenti e/o criticità, relativi alla mancata osservanza delle procedure di aggiudicazione e a quelle di collaudo delle opere di urbanizzazione. 

La Delibera, dopo aver richiamato l’evoluzione normativa in materia, ribadisce che il privato, in qualità di stazione appaltante, è esclusivo responsabile dell’attività di progettazione, affidamento e di esecuzione delle opere di urbanizzazione, fermi restando i poteri di vigilanza e di controllo che spettano all’amministrazione e la possibilità di chiedere al privato informazioni circa le modalità di svolgimento della gara d’appalto.

Al riguardo, l’Autorità osserva come l’amministrazione capitolina non abbia debitamente documentato le verifiche svolte dai soggetti attuatori in ordine al possesso dei requisiti nei riguardi dei soggetti risultati aggiudicatari.

Altre censure riguardano lo stato di attuazione delle Convenzioni urbanistiche. Invero, in caso di assunzione delle opere di urbanizzazione da parte del privato a scomputo dei relativi oneri all’amministrazione spetta il potere di vigilanza nella fase di esecuzione, che include il potere di approvare gli atti di collaudo, in vista della cessione all’amministrazione delle opere medesime. Sul punto il Comune di Roma avrebbe spesso fatto riferimento all’operato dei soggetti attuatori, senza tuttavia documentare le specifiche verifiche svolte in ordine alla correttezza delle stesse.  È emersa, in particolare, una diffusa carenza di controlli, e finanche la semplice acquisizione della documentazione di gara nei confronti del soggetto attuatore. 

Infine, per quel che riguarda gli obblighi di trasparenza nella realizzazione delle opere di urbanizzazione a scomputo, l’ANAC invita a considerare in maniera distinta i contratti aggiudicati dai privati rispetto a quelli aggiudicati da soggetti pubblici, incluso il Comune di Roma. In particolare, nell’attuale vigenza del d.lgs. n. 36/2023, per i soggetti privati che eseguono opere a scomputo rientranti nell’ambito applicativo del codice, l’Amministrazione dovrà valutare caso per caso se essi rientrino o meno nell’ambito di applicazione del d.lgs. n. 33/2013, al fine di verificare il rispetto da parte del titolare del PDC degli obblighi di pubblicazione attraverso la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici.

In buona sostanza sono numerose e rilevanti le criticità emerse dall’istruttoria, all’esito della quale l’ANAC ha raccomandato al Comune di Roma di proseguire, con il massimo impegno, nello svolgimento delle attività connesse all’iter attuativo delle convenzioni urbanistiche e nell’esercizio del potere di controllo che si esplica nelle fasi di progettazione, affidamento ed esecuzione delle opere di urbanizzazione.

 

Link esterno: https://www.anticorruzione.it/-/news.05.06.24.opere.urbanizzazione.scomputo 

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