La rigenerazione urbana nell’agenda di Roma Capitale: verso l’aggiornamento delle norme tecniche di attuazione del PRG
La rigenerazione urbana nell’agenda di Roma Capitale: verso l’aggiornamento delle norme tecniche di attuazione del PRG
A cura di Daniele Bracci e Luca D’Agostino.
Nella conferenza stampa dello scorso 13 giugno sono state presentate in Campidoglio – a seguito dell’approvazione della Giunta – le nuove Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale. Si tratta di una misura attesa per oltre un decennio che, nei prossimi mesi, potrebbe finalmente vedere la luce. Dal punto di vista giuridico la riforma delle NTA dà luogo a una variante urbanistica, la cui approvazione è subordinata al parere dell’Assemblea Capitolina.
Tra i capisaldi della riforma vi è la volontà di semplificare l’azione amministrativa e incentivare i processi di rigenerazione urbana, soprattutto nelle aree periferiche, nel segno della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. L’aggiornamento della disciplina attuativa del PRG, ferma ai primi anni 2000, vuole porre le basi per rinnovare il patrimonio edilizio della capitale, caratterizzato dalla presenza di edifici dismessi e degradati.
Si segnala al riguardo l’introduzione di incentivi per la formazione dei Programmi Integrati nella periferia (PRINT): con le nuove norme tecniche si potrà intervenire in modalità diretta o con permesso di costruire convenzionato fino a 12.000 mq (innalzati a 25.000mq nei tessuti per attività produttiva) in ogni PRINT.
Altre misure riguardano il sostegno allo sviluppo del c.d. social housing in molte aree a servizi, con estensione dell’housing tra le funzioni ammesse nell’ambito della cessione compensativa, e la semplificazione dei cambi di destinazione d’uso. Rispetto a questi ultimi le nuove NTA rendono più flessibile il cambio di destinazione “non urbanisticamente rilevante”, equiparando le categorie funzionali a quelle della normativa nazionale (riduzione da 7 a 5 delle categorie funzionali), e consentendo la modifica all’interno delle categorie funzionali, salvo che ricorrano specifiche prescrizioni di tessuto.
Con riferimento alla riqualificazione edilizia, si propone l’introduzione di un nuovo articolo (art. 21-bis) per incentivare il recupero o la demolizione di immobili che costituiscono un pericolo per la pubblica incolumità, impedendo cambi di destinazione d’uso nel caso in cui la proprietà sia inerte alla riqualificazione. In base alle nuove NTA, Roma Capitale potrà intervenire con sanzioni nei confronti dei proprietari che mantengano lo stato di degrado e di abbandono. Si prevede inoltre la creazione di un registro dei crediti edilizi (art. 21-ter) per favorire la demolizione degli immobili degradati o la cessione delle aree destinate a servizi.
Per favorire l’attrezzaggio delle aree destinate a verde, si consente ai privati di avanzare proposte di realizzazione e gestione di servizi (attraverso una peculiare forma del PPP) previo convenzionamento con l’Amministrazione e cessione al termine della convenzione.
Altre disposizioni introducono il c.d. “Permesso di Costruire Convenzionato” che consentirà ai privati di concordare con l’amministrazione gli obblighi del soggetto attuatore per favorire processi di rigenerazione urbana diffusa, superando le complessità procedurali della pianificazione attuativa. Tale strumento riguarderà, in particolare, l’attuazione dei PRINT, gli interventi di rinnovo del patrimonio edilizio incentivati, e alcuni altri interventi (es. aumenti di SUL superiore al 20%).
Degne di nota anche gli interventi che riguardano la parte storica della città. Per le strutture alberghiere si elimina il vincolo di 60 posti letto massimi e si favorisce la conversione degli immobili che abbiano il 70% della struttura adibito ad attività di affittacamere o case vacanze in albergo, al così da diversificare l’offerta di ricettività e innalzare la qualità del servizio.
Infine, per quanto riguarda la Carta per la Qualità, l’elaborato del PRG sulle aree urbane sottoposte a uno speciale regime di tutela è stato aggiornato con l’introduzione di nuovi immobili, e l’eliminazione di altri.
Sono tutte novità di grande spessore che, nel prossimo futuro, permetteranno l’avvio di nuovi interventi edilizi nella Capitale, superando così la situazione di stallo dell’ultimo quindicennio.
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