PNRR AGRICOLTURA E CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO: ULTIME NOVITÀ

PNRR Agricoltura contributi a fondo perduto: ultime novità

A cura dell’Avv. Vincenzina Dima

Per i progetti agricoli sono disponibili dei sostegni finanziari attraverso i contributi a fondo perduto. Ma cosa sono esattamente questi contributi? Quali sono le criticità e i vantaggi per gli imprenditori agricoli?

I contributi a fondo perduto rappresentano un’opportunità concreta per gli agricoltori di ricevere un aiuto finanziario senza dover restituire l’importo ricevuto. Sono una forma di finanziamento non rimborsabile che può coprire una varietà di spese, come acquisto di attrezzature, miglioramento delle infrastrutture, sviluppo di nuovi prodotti e molto altro. Nell’articolo segue una panoramica completa sui diversi tipi di contributi disponibili nel settore agricolo, le scadenze di presentazione della domanda e le criticità.

Indice

 

  1. Premessa generale

Al fine di affrontare le sfide della pandemia da Covid-19 e la conseguente crisi delle economie degli Stati membri, l’Unione Europea ha previsto, nell’ambito delle iniziative rientranti nel programma Next Generation EU, un nuovo strumento finanziario: il Recovery and resilience facility – RRF, il cui obiettivo è supportare la ripresa negli Stati membri.

Disciplinata dal Regolamento n. 2021/241/UE, tale misura consta di un fondo di 723,8 miliardi di euro, di cui 338 miliardi per sovvenzioni (grants) e 385 miliardi ai prestiti (loans).

Con Decisione di esecuzione del Consiglio, che ha recepito la proposta di decisione della Commissione europea, il 13 luglio 2021 è stato approvato il PNRR originario dell’Italia (Recovery and Resilience Plan).

Il nostro Paese ha ricevuto lo stanziamento maggiore per un ammontare pari a 191,5 miliardi di euro, di cui 122,6 miliardi di prestiti e 68,9 miliardi di sovvenzioni.

Un apposito allegato alla decisione definisce obiettivi e traguardi in relazione agli investimenti e alle riforme previste, al cui effettivo conseguimento è subordinata l’erogazione delle risorse.

Lo scorso 8 dicembre, il Consiglio dell’UE ha approvato la proposta di decisione presentata dalla Commissione di modifica il PNRR italiano, che include un nuovo capitolo dedicato a REPowerEU.

In ragione di tale modifica il Piano ha raggiunto oggi la quota di 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi in prestiti e 71,8 miliardi in sovvenzioni) e comprende 66 riforme, sette in più rispetto alla versione originaria, e 150 investimenti.

  1. Le recenti misure previste dal PNRR nel comparto agricoltura

Il PNRR ha previsto specifiche misure propulsive anche nel comparto agroalimentare.

Tra le misure di maggior sostegno già previste ricordiamo il Fondo innovazione rivolto allo sviluppo e alla realizzazione di progetti finalizzati all’incremento della produttività mediante l’impiego di macchine, soluzioni robotiche e di sensoristica e di infrastrutture tecnologicamente avanzate che assicurino risparmi idrici nonché un minore impatto nell’utilizzo di pesticidi.

Inoltre, nel 2023, ben 10 milioni sono stati rivolti alle PMI del comparto agroalimentare, ittico e dell’acquacoltura, aventi sede operativa nei territori di Emilia-Romagna, Marche e Toscana, colpiti dall’alluvione dello scorso maggio.

I fondi PNRR a disposizione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF)

Nel 2023 i fondi PNRR a disposizione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) hanno visto un importante incremento a seguito dell’introduzione della nuova misura M2C1, I3.4 – Fondo rotativo Contratti di filiera PNRR (2 miliardi di euro) e dello scale-up della misura “Parco Agrisolare” (1,5 miliardi di euro a cui si sono aggiunti altri 850 milioni di euro).

La dotazione finanziaria del MASAF da destinare ad interventi di tutela, sviluppo e innovazione in ambito agroalimentare ammonta quindi oggi a 6,53 miliardi di euro.  

Nello specifico, a questo settore sono oggi dedicate le seguenti linee di intervento:

  • M2C1, Investimento 2.1: Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, con una dotazione di 800 milioni di euro;
  • M2C1, Investimento 2.2: Parco Agrisolare, con una dotazione di 2,35 miliardi di euro;
  • M2C1, Investimento 2.3: Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare, con una dotazione di 500 milioni di euro;
  • M2C1, Investimento 3.4: Fondo Rotativo Contratti di Filiera (FCF) per il sostegno dei contratti di filiera dei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, con una dotazione di 2 miliardi di euro;
  • M2C4, Investimento 4.3: Investimenti nella resilienza dell’agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche, con una dotazione di 880 milioni di euro.

La nuova misura dedicata ai Contratti di Filiera

Tra le diverse misure previste per il settore agroalimentare, preme in particolare evidenziare alcuni recenti stanziamenti.

Come anticipato, a seguito della Riprogrammazione del PNRR dello scorso 8 dicembre 2023, è stata assegnata  in capo al MASAF una nuova misura dedicata ai Contratti di Filiera.

Il Fondo Rotativo Contratti di Filiera (FCF)

Il Fondo Rotativo Contratti di Filiera (FCF) mira a potenziare gli investimenti privati ​​e a migliorare l’accesso ai finanziamenti pubblici in ambito agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, prevedendo contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati gestiti da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).
Il Fondo si rivolge ad imprese, gruppi di imprese e associazioni di produttori agricoli nonché alle organizzazioni di ricerca e si rivolge a progetti che perseguano gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, degli sprechi alimentari, nonché alla diminuzione dell’uso di pesticidi e antimicrobici in agricolture, oltre che ad iniziative volte al miglioramento dell’efficienza energetica, allo sviluppo della digitalizzazione e del ricorso alle energie rinnovabili nel comparto agricolo.

La tutela dell’ambiente

Giova ricordare che tutti progetti inclusi nella suddetta misura, come tutti le iniziative finanziate con risorse del PNRR, dovranno inoltre rispettare il principio del “Non arrecare danno significativo” all’ambiente” (DNSH) come stabilito nella Guida tecnica DNSH (2021/C58/01).

In relazione a quest’ultimo aspetto è importante segnalare che lo scorso 6 febbraio sono state aggiornate sul portale Italia Domani le FAQ DNSH con indicazioni aggiuntive sulla esaustiva compilazione delle liste di controllo per la conformità degli investimenti in argomento a tale principio.

Le FAQ aggiornate sono consultabili al seguente link: https://www.italiadomani.gov.it/content/sogei-ng/it/it/news/pnrr–aggiornate-le-faq-dnsh-di-carattere-generale.html

Milestone per i Contratti di Filiera

Sempre per quanto riguarda i Contratti di Filiera, ricordiamo che tale misura si articola nelle seguenti Milestone e Target:

  • T2 2024 (Milestone UE): Entrata in vigore dell’accordo attuativo tra il MASAF e ISMEA
  • T4 2024 (Milestone UE): trasferimento di 1,96 miliari di euro all’ISMEA per lo strumento
  • T2 2025 (Target UE): stipula dei contratti giuridicamente vincolanti con i beneficiari finali per un importo necessario a utilizzare almeno il 50 % delle risorse assegnate
  • T2 2026 (Target UE): stipula dei contratti giuridicamente vincolanti con i beneficiari finali per un importo necessario a utilizzare il 100 % delle risorse assegnate.

Contributi a fondo perduto destinati a Consorzi, imprese ittiche e dell’acquacoltura

Tra le novità degli ultimi giorni sul tema si segnala inoltre una recente circolare del MASAF che dal 16 febbraio ha dato il via alla presentazione delle domande di accesso ai contributi a fondo perduto destinati a Consorzi, imprese ittiche e dell’acquacoltura.

Tale stanziamento, con una disponibilità di 10 milioni di euro, mira a fronteggiare ulteriormente le difficoltà che negli ultimi tempi hanno interessato questo settore merceologico per via della proliferazione del granchio blu (specie autoctona delle coste atlantiche del continente americano) nei nostri mari, prevedendo specifiche risorse destinate alla semina, al ripopolamento e alla protezione degli impianti.

Le domande per l’accesso a tali contributi potranno essere inoltrate fino al 22 marzo 2024.

Le misure di ammodernamento dei frantoi oleari, di acquisto di trattori “hi tech” e di strumenti per l’agricoltura di precisione

Nell’ambito delle risorse destinate al MASAF rientra poi una quota di 500 milioni di euro da impiegare in misure di ammodernamento dei frantoi oleari. In specie, 100 milioni sono rivolti a tale obiettivo, mentre la quota più importante di 400 milioni di euro è destinata alla sostituzione di veicoli vetusti ed impattanti con efficienti trattori elettrici e a biometano, nonché all’acquisto di strumenti per l’agricoltura di precisione quali sensori in campo, stazioni meteo, droni e dispositivi per ottimizzare l’uso dei fitofarmaci e migliorare la sostenibilità dei processi produttivi.

Tra le regioni che si sono aggiudicate risorse per l’acquisto di trattori hi tech”, finanziate dal PNRR, rientrano la Puglia (con 47,6 milioni di euro), la Sicilia (con 44,2 milioni), la Sardegna (con 30,3 milioni), l’Emilia Romagna (con 29,1 milioni). La Valle d’Aosta, la Liguria e il Friuli Venezia Giulia, invece, beneficeranno rispettivamente di 1,6 milioni, 3,5 e 8 milioni di euro.

Entro il prossimo 31 maggio sarà pubblicata la graduatoria dei progetti ammissibili, con l’obiettivo di attribuire almeno il 70% dei contributi totali entro la fine del 2024.

Le risorse, da rivolgersi, secondo le indicazioni di Bruxelles, a circa quindicimila destinatari entro il 2026, ammontano a cifre comprese tra tra i 35.000 e i 70.000 euro. Nell’ambito di tali risorse sono previsti contributi a fondo perduto per il 65% (percentuale che raggiunge quota 80% per i giovani agricoltori).

Criticità in relazione ai sostegni

Emergono tuttavia alcune criticità in relazione a tali sostegni, dati anche dai costi da sostenere per l’accesso a questi ultimi. La domanda per l’ottenimento di tali fondi, infatti, deve essere corredata dalla relazione di un tecnico abilitato che tenga conto dei temi della digitalizzazione e del rispetto del principio del DNSH, con conseguenti costi per le imprese.

Alcune perplessità riguardano poi la necessità di rottamare tutti i mezzi in uso esclusivamente con trattori elettrici o a biometano, che potrebbero non essere adatti alle esigenze specifiche di tutte le realtà del settore.

Un ulteriore aspetto su cui fare leva, e che meriterebbe l’impiego di consistenti risorse economiche, attiene inoltre alla sicurezza nel mercato di riferimento, considerato che, a causa delle condizioni dei mezzi agricoli attualmente in uso, si registra ancora un numero preoccupante di morti sul lavoro.

Per rimanere aggiornati sulle novità in tema di contributi a fondo perduto e altre misure di sostegno previste dal PNRR nel settore agroalimentare, si invita inoltre alla consultazione periodica dei portali istituzionali di ISMEA e Italiadomani.

 

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