OICE- RIGENERAZIONE URBANA: ANDARE OLTRE LO “SBLOCCA CANTIERI” E INTERVENIRE SULLA LEGGE URBANISTICA INTERNAZIONALE
Il 16 maggio u.s. si è tenuto il Forum per la Rigenerazione Urbana organizzato da OICE, al quale ha partecipato anche l’Avv. Pierluigi Piselli.
OICE ha promosso il primo dibattito pubblico in tema di strategie di rigenerazione, valorizzazione e restituzione dello spazio urbano portando ad esempio alcuni casi virtuosi attuati nelle città metropolitane di Roma, Napoli e Milano. Testimonianze concrete, curate e presentate nella prima tavola da docenti universitari delle facoltà di architettura e ingegneria delle suddette città, nonché da Intellettuali, Politici e Giornalisti.
La seconda tavola rotonda è stata invece presieduta da Esperti di Diritto Urbanistico, che hanno presentato un focus sul D.L. 18 aprile 2019, N. 32, anche detto “Sblocca Cantieri”, mettendone in luce lo stato dei lavori e alcune rilevanti criticità.
L’avv. Pierluigi Piselli è intervenuto in merito, con un contributo mirato alla necessità di rileggere quello che egli stesso appella come “decreto Blocca Cantieri”, in quanto per rendere attrattivi finanziamenti privati ed indurre tali soggetti alla presentazione di proposte all’amministrazione pubblica, non può essere sufficiente intervenire unicamente sulle norme che semplificano le procedure, ma anche e soprattutto sostenere la credibilità della Pubblica Amministrazione sulla certezza dei tempi di conclusione di un procedimento. In questo senso è necessario intervenire sul “fattore umano” dell’Amministrazione, in primis sui funzionari pubblici, che fattivamente pongono in essere e autorizzano le procedure e che quindi non devono sentirsi minacciati da eventuali denunce relative al loro operato, che possano metterne a rischio il posto di lavoro.
Così come Pietro Nenni affermava che “le idee camminano sulle gambe degli uomini”, così “le procedure camminano sulle gambe dei funzionari”: se non ci si preoccupa di mettere i funzionari in condizione di poter operare serenamente, qualsiasi procedura, anche la più semplice, stenterà a partire.
È quindi necessario fornire al Funzionare della Pubblica Amministrazione strumenti validi a sostegno del proprio incarico. In questo senso, nel breve periodo, il decreto N.32 traccia la strada, suggerendo l’affiancamento della figura del commissario su interventi specifici e situazioni particolari, individuate dalla Pubblica Amministrazione, al fine di sbloccare l’azione del pubblico funzionario.
Ulteriore focus dell’intervento è stato in merito alle nuove tecnologie e alla digitalizzazione, quali ulteriori strumenti di ausilio nell’ottica della semplificazione delle procedure.
In quest’ottica, lo Studio Piselli and Partners sta ragionando su un’ipotesi di procedimento amministrativo assistito e digitalizzato, un vero e proprio Navigator a disposizione del pubblico funzionario. Cercare di fissare un procedimento, attraverso la creazione di “atti preconfezionati”, comporterebbe inevitabilmente una limitazione del range d’errore.
L’impiego di questa forma di procedimento si potrebbe pensare abbinata ad una implementazione di quegli strumenti tecnologici già noti, quali il BIM (Building Information Modeling), al fine di giungere ad una progettazione quanto più possibile dettagliata, che supporti il sistema nell’individuazione della fattispecie procedurale. Allo stesso tempo, tutti i soggetti coinvolti (amministrazione, imprese finanziatrici e progettisti) condividerebbero una puntuale metodologia di realizzazione dell’intervento.