LA RIPRESA DELLE ATTIVITÀ NELLA FASE 2: MISURE DI SICUREZZA E RESPONSABILITÀ AZIENDALI
Distanziamento, informazione, comunicazione, monitoraggio.
Sono queste le linee guida della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, paradigmi che aziende e imprese dovranno imparare a seguire ed implementare, per assicurare una ripresa delle attività in totale sicurezza.
Il Prof. Mauro Miccio ha approfondito il tema in un’intervista con Angela Maria Scullica (Ili Editore), illustrando proprio le misure e gli strumenti chiave per la gestione di questo momento complesso e cruciale per l’economia del Paese.
Fondamentale, secondo il Prof. Miccio, l’adattamento, da parte di lavoratori, professionisti e realtà aziendali all’inedito contesto post-lockdown, un momento che richiede un cambio di mentalità e un ripensamento generale di prassi operative e modelli organizzativi in tutti i settori.
La criticità dell’attuale scenario rende indispensabile lo studio di nuove modalità di lavoro e nuove dinamiche professionali e relazionali, in uno scenario in cui le tecnologie e gli strumenti digitali svolgeranno un ruolo centrale nella gestione delle sfide attuali.
La riapertura di attività lavorative e produttive, nei termini previsti nei più recenti provvedimenti ministeriali, implica il rispetto di elevati standard di sicurezza e prevenzione e l’adozione di una serie di misure atte a ridurre al minimo le occasioni di contatto, e dunque il rischio di contagio:
– rispetto della distanza interpersonale (laddove possibile);
– utilizzo di dispositivi di protezione individuale (mascherine);
– riorganizzazione di orari e spazi di lavoro, con promozione di modalità quali ingressi ed uscite su turni, smart working;
– igienizzazione e sanificazione periodica di ambienti, locali e postazioni.
E’ ovviamente necessario, sottolinea il nostro Of Counsel, che aziende e datori di lavoro diano adeguata comunicazione ed informazione a dipendenti e collaboratori, ma anche a fornitori e clienti, delle regole e dei protocolli da seguire, così come è necessario un costante monitoraggio ed un controllo coordinato da parte di organismi, comitati interni o personale addetto.
Ciò che è certo è che l’eccezionalità dell’emergenza – sanitaria ma non solo – con cui abbiamo a che fare richiede imponenti capacità di adattamento e di scelta, ma soprattutto un vero e proprio change of mindset: occorre sfruttare al meglio le potenzialità che il digitale e le nuove tecnologie mettono a disposizione, riconsiderando e aggiornando abitudini, comportamenti e strutture sociali e relazionali, in modo da trasformare la crisi in una opportunità di crescita, cambiamento e sviluppo per tutta la collettività.