BENI CULTURALI: PRIMA E DOPO LA “CURA” (II parte)

Abbiamo visto nella “puntata” precedente, la complessa procedura che in Italia regola la circolazione internazionale delle opere d’arte. Si è anche visto come il 2 agosto 2017 sia stato finalmente approvato il cd. DDL Concorrenza 2017, di seguito pubblicato nella G.U. n. 189 del 14 agosto 2017, come Legge n. 124 del 4 agosto 2017 (in vigore dallo scorso 29 agosto), che rappresenta senz’altro un importante segnale di apertura verso il mercato dell’arte italiano da parte della politica, e l’inizio – ci si augura - di una stagione complessivamente meno conservatrice nei confronti del medesimo.
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ARTE: LUCI ED OMBRE DELLE NOVITA’ NEL DDL CONCORRENZA APPENA APPROVATO

Il 2 agosto u.s. è stato finalmente approvato, ma non ancora pubblicato, l'Atto Senato n. 2085-b , contenente il c.d. ‎DDL concorrenza 2017, dopo un faticoso iter, iniziato nel 2015. Il provvedimento contiene, agli art. 175 e 176, ‎anche delle norme che modificano le regole per la circolazione delle opere d'arte e più in generale il Codice dei beni culturali.
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ART FUNDS: LO STATO DELL’ARTE

Lo Studio Piselli and Partners, nell’ambito del suo impegno per la valorizzazione dell’arte e della cultura, ha avviato un’ampia riflessione sui fondi di investimento in arte, che sono senz’altro uno strumento, innovativo, per coniugare le istanze del mercato con quelle culturali. Il problema è sempre lo stesso: creare valore, e capire come l’arte produce rendimento. Ed il momento è quanto mai propizio per farlo: e non solo perché viviamo in una fase di rendimenti negativi.
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ART BONUS: UN ALTRO PASSO PER MIGLIORARE LE SINERGIE PUBBLICO-PRIVATO

Lo Studio Piselli and Partners è da sempre impegnato nell’individuazione degli schemi giuridici e dei modelli operativi più idonei alla creazione di un virtuoso rapporto di collaborazione tra pubblico e privato per la valorizzazione dell’arte e del patrimonio culturale. Una spinta in questo senso sembra venire ora anche dalla normativa del c.d. art bonus, che – siglato qualche giorno fa nell’ambito di un accordo, più ampio, tra il Ministero della Cultura, l’Agis e Federculture - si pensa di estendere anche ai privati.
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